BARBARANO ROMANO (VT)

Distanze: 72 km da Roma

Altitudine: 340 m

Il paese sorge su una rupe circondata da aspre pareti rocciose.

Nell'antichità era chiamato Marturano ma venne ribattezzato Barbarano da Desiderio, Re dei Longobardi.

Questi, infatti, considerava il luogo alla stregua di un ritrovo di barbari. Situato nella gola del torrente Biedano, deve la sua particolare struttura urbanistica a spina di pesce agli architetti medievali: la città è divisa in due dall'antica via principale (la Via Clodia, che è ancora per certi tratti visibile) dalla quale si diramano tutte le altre strade.

Anche l'aspetto architettonico della città, con mura e torri sia circolari che quadrilatere, è riconducibile al periodo medievale ma, nelle necropoli, sono ben evidenti i segni degli insediamenti etruschi e romani.

Oggi come ieri, la zona intorno a Barbarano è caratterizzata da una forte vocazione agricola e l'allevamento è praticato tradizionalmente allo stato brado o semibrado. Gli appezzamenti agricoli sono di modeste estensioni con coltivazioni di olivi, noccioli, vigneti, piccoli orti e frutteti.

Parte di una tradizione non troppo lontana e ancora viva nella memoria degli anziani barbaranesi è la coltivazione della canapa, che oggi ha subito vari cambiamenti e in molti casi abbandoni.

Dalla sommità del paese fino al vallone Biedano, è ancora visibile una fitta rete di vie di origine etrusca e scalinate che permettevano un rapido accesso a ogni parte del versante, principale via di comunicazione tra Barbarano e Blera.

Queste vie erano quotidianamente battute dai coltivatori delle canapine e dai mugnai che lavoravano ai mulini a acqua lungo il torrente (i resti di ben 3 mole con le relative dighe del XVII secolo sono ancora visibili lungo il Vallone Biedano).

Parco Suburbano Marturano

Il parco, che comprende una vasta area del Comune di Barbarano Romano, è ricco di numerose attrazioni, tanto naturali che archeologiche.

Si trova all'interno del parco, infatti, anche la pittoresca necropoli rupestre di San Giuliano.

Caratteristica peculiare del Parco è la variabilità del clima, dovuta alla differente quota altimetrica del territorio: si va dal clima oceanico dei 900 metri a quello mediterraneo dei 600 metri.

La morfologia della zona favorisce la proliferazione di molteplici specie animali ma ciò che colpisce maggiormente l'occhio del visitatore è soprattutto la ricchezza e floridezza della vegetazione: è come tuffarsi in una foresta vergine per gustare appieno quei paesaggi esotici che catturano la fantasia.

Il parco è gestito dal Comune e può essere visitato su prenotazione.

Necropoli di San Giuliano

La necropoli, situata a circa due chilometri dal centro abitato, offre la possibilità di esplorare tombe di epoche e forme diverse: essa vanno dal VI al V secolo a.C..

Meritano una visita le cosiddette "tombe a portico", che non trovano riscontro in nessun'altra zona del territorio viterbese.

Pregevoli e ben conservati i tumuli della tomba Cima e della tomba Rosi.

Museo

Situato nell'ex Chiesa di Sant'Angelo, conserva molti reperti risalenti ad un periodo alquanto esteso, che va dal Villanoviano al III secolo a.C.

E' possibile ammirare, tra gli altri, due sarcofagi in nenfro del IV - III secolo a.C.; alcune urne cinerarie del IX - VII secolo a.C.; vasi in bronzo e vasi falisci del IV secolo a.C.; ceramiche attiche a figure rosse e vasi greci a figure nere, del V secolo a.C.; un leone in peperino e un cippo a forma di obelisco risalenti al IV secolo a.C.