FRASSO SABINO (RI)


Posto al di là della riva sinistra del fiume Farfa, prossimo alle sorgenti del fiume stesso e circondato da colline boscose ed uliveti, Frasso deve probabilmente il suo nome alla funzione di posto di guardia esercitata in epoca romana. Le prime testimonianze ufficiali della sua storia sono raccolte in alcuni documenti che registrano la donazione del castello di Frasso all’Abbazia di Farfa da parte del feudatario Alberto, figlio di Gebbone. Successivamente furono i Brancaleoni ad esercitare il dominio sulla zona: durante i secoli XV e XVI il castello fu oggetto di una lunga disputa tra le famiglie Cesarini e Savelli, conclusasi con un matrimonio che sancì la sua definitiva assegnazione agli Sforza Cesarini; a quest’epoca risale la costruzione del maniero che, notevolmente alterato da successivi rifacimenti, domina tutt’oggi il centro abitato.

Chiesa di S. Pietro in Vincoli
Edificio risalente al XIII secolo ed annesso al piccolo cimitero comunale, è spesso citato nei documenti che attestano le visite cardinalizie in loco nei primi anni del XIV secolo. La chiesa è a tre navate con una piccola abside: la navata destra è stata però murata e trasformata in vano per tombe dell’attiguo cimitero. All’interno, affreschi del XVI secolo raffiguranti la “Fuga in Egitto” e “Gesù che parla ai dottori”.

Grotte dei Massacci
Imponente tomba di forma rotonda di probabile origine etrusco-sabina, fu dichiarata monumento di interesse nazionale nel 1916. Si trova sull’altopiano di Osteria Nuova e consta di una galleria di blocchi di calcare con funzione di camera sepolcrale: viene datata al II secolo d.C., essendo questo tipo di cella rinvenibile anche in altri monumenti di quel periodo.