STIMIGLIANO (RI)


Il nome di questo antico paese presuppone l'esistenza, in età romana, di un "fondo" appartenente ad una facoltosa famiglia del ceto agrario (Gens Septimiliana), che costituiva il tessuto connettivo della popolazione italica ai tempi della Repubblica e dell'Impero. Come è avvenuto per altri "fondi" della Sabina - basterebbe citare gli esempi di Magliano, Contigliano e Cottanello - il possedimento agricolo è divenuto il nucleo di un villaggio (pagus) e, col tempo, di un abitato che, per esigenze difensive, è stato chiuso in una cinta fortificata, trasformandosi in "castrum" o in "poggio".

In età medioevale Stimigliano venne concesso dalla chiesa in feudo agli Orsini, mediante un'investitura che, quasi sempre, sanava e legittimava le usurpazioni attraverso le quali la potente casata baronale romana si era costituita un vasto dominio nel cuore della Sabina e della Tuscia. In virtù della sua posizione dominante sulla sottostante valle del Tevere e della sua vicinanza ad altri castelli di pertinenza degli Orsini situati sulla sponda opposta del fiume, Stimigliano divenne ben presto uno dei più importanti feudi ursinei della zona. Fu in questo periodo (XVI secolo) che venne edificato il Palazzo Baronale.

Successivamente venne ceduto ai Savelli, prima di tornare sotto la giurisdizione diretta della Santa Sede. L'accesso al borgo di Stimigliano è ancora oggi possibile soltanto la monumentale porta bugnata cinquecentesca con arco a tutto sesto, realizzata in seguito ad un ampliamento della struttura urbanistica originaria; l'abitato, posto sulle estremità di un colle allungato, ha la struttura centripeta tipica di molti "castra" sabini, con vie anguste e tortuose che si snodano tra edifici spesso ancora connotati da tratti medioevali. Per chi provenga da Passo Corese, il lato orientale di Stimigliano offre un tipico esempio di castello in cui, alla cinta fortificata, si sono addossate case private, con la conseguente trasformazione delle mura in prospetti aperti da finestre.

Oggi Stimigliano vanta anche un efficiente Scalo che assicura i collegamenti con la Capitale.

Castello Baronale
E' situato in posizione dominante sul centro abitato. I restauri ai quali è stato sottoposto hanno mirato soprattutto a ricostruire le parti più bisognose di consolidamento ed a preservarne il gradevole aspetto. Al suo interno è possibile ammirare i soffitti decorati di molte sale; la cappella è ricca di buoni dipinti murali di gusto manieristico tardo-cinquecentesco e custodisce la tomba di Enrico Orsini. Sono presenti anche alcune tracce dell'edificio sulle cui rovine fu eretto il castello, risalente con ogni probabilità alla fine del Trecento.

Chiesa Parrocchiale
Ubicata fuori dal paese antico, all'estremità di una vasta piazza, è un edificio di forme barocche sia all'interno che all'esterno, con aula a tre navate. Vi si trovano due interessanti dipinti: uno rappresenta il Salvatore Benedicente, eseguito a tempera su tavola da un seguace di Antonazzo Romano nel tardo Quattrocento; l'altro, esposto all'altare destro del presbiterio, rappresenta su tela una drammatica e tenebrosa Strage degli Innocenti ed è opera di un ignoto caravaggesco, probabilmente romano, della prima metà del Seicento.