CARLO LEVI
Nacque a Torino nel 1902.
Dopo aver studiato medicina, si unì al gruppo di giovani intellettuali riuniti intorno a Pietro Gobetti.
Dedicatosi alla pittura, espose per la prima volta a Torino nel 1923; nel contempo la sua attività come antifascista lo aveva portato più volte in carcere e al confino in Lucania, che gli fu condonato nel 1936.
Da questa esperienza nacque l'opera che lo rese celebre, "Cristo si è fermato a Eboli", che ha superato in Italia le venti edizioni ed è stato tradotto in tutte le nazioni.
Nel 1946 uscì "Paura della libertà", scritto alcuni anni prima durante l'esilio parigino, poi "L'Orologio"(1950), in cui è rappresentata l'atmosfera di delusione succeduta nel dopoguerra alle speranze di un rinnovamento della società italiana. Seguirono "Le parole sono pietre", "Il futuro ha un cuore antico" e "Un volto che ci somiglia".
Morì a Roma il 4 gennaio 1975.