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Addio a Benedetto XVI, il grande teologo conservatore che ha modernizzato la chiesa

Papa Benedetto XVI è morto il 31 dicembre 2022 in Vaticano, nel monastero “Mater Ecclesiae” che aveva eletto a suo buen retiro nel 2013, all’atto delle sue dimissioni dal ministero petrino. Joseph Ratzinger aveva 95 anni e da giorni le sue condizioni di salute erano definite gravi dalla sala stampa vaticana.

Era stato lo stesso papa Francesco a far capire ai fedeli che la fine era ormai vicina, quando aveva detto "Pregate per lui".

Stavolta si può dire “morto un Papa non se ne fa un altro”, perché con la rinuncia del 2013 papa Ratzinger ha modificato l’intera struttura del Soglio.

Il suo pontificato è durato meno di 8 anni, tra la morte di Giovanni Paolo II e l’elezione di Francesco: quando si è reso conto che le sue forze stavano scemando ha preferito dare le dimissioni, aprendo la strada all’eventualità che i suoi successori, una volta resisi conto di non aver più la forza di combattere, possano a loro volta scegliere la strada del silenzio, della meditazione e della preghiera come ha fatto lui.

Questo è stato certamente il fatto che più di molte parole ha smitizzato e riformato la figura del capo della chiesa universale, riportandola a una dimensione umana

Joseph Ratzinger - Cardinale dal 1977, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1981, Decano del Collegio Cardinalizio dal 2002 - era nato in Marktl am Inn, nel territorio della Diocesi di Passau (Germania), il 16 aprile dell'anno 1927.

Suo padre era un commissario di gendarmeria e proveniva da una famiglia di agricoltori della bassa Baviera, le cui condizioni economiche erano piuttosto modeste. La madre era figlia di artigiani di Rimsting, sul lago di Chiem, e prima di sposarsi aveva fatto la cuoca in diversi alberghi.

Egli ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza a Traunstein, una piccola città vicino alla frontiera con l'Austria, a circa trenta chilometri da Salisburgo.

Ha ricevuto in questo contesto, che egli stesso ha definito "mozartiano", la sua formazione cristiana, umana e culturale.

Il tempo della sua giovinezza non è stato facile. La fede e l'educazione della sua famiglia lo ha preparato alla dura esperienza dei problemi connessi al regime nazista: egli ha ricordato di aver visto il suo parroco bastonato dai nazisti prima della celebrazione della Santa Messa e di aver conosciuto il clima di forte ostilità nei confronti della Chiesa cattolica in Germania.

Ma proprio in questa complessa situazione, egli ha scoperto la bellezza e la verità della fede in Cristo, e fondamentale è stato il ruolo della sua famiglia che ha sempre continuato a vivere una cristallina testimonianza di bontà e di speranza, radicata nell'appartenenza consapevole alla Chiesa.

Quando le forze armate tedesche si trovarono a mal partito, viene richiamato nei servizi ausiliari antiaerei.

La vocazione ecclesiastica comincia comunque a maturare dentro di lui, anche come reazione a tutti gli orrori che la guerra provoca.

Dal 1946 al 1951 ha studiato filosofia e teologia presso la Scuola superiore di filosofia e teologia di Frisinga e presso l'Università di Monaco.

Il 29 giugno dell'anno 1951 è stato ordinato sacerdote.

Appena un anno dopo, don Joseph ha iniziato la sua attività didattica nella medesima Scuola di Frisinga dove era stato studente.

Nel 1953 si è laureato in teologia con una dissertazione sul tema: "Popolo e Casa di Dio nella Dottrina della Chiesa di sant'Agostino".

Nel 1957 ha fatto la libera docenza col noto professore di teologia fondamentale di Monaco, Gottlieb Söhngen, con un lavoro su: "La teologia della storia di san Bonaventura".

Dopo un incarico di dogmatica e di teologia fondamentale presso la Scuola superiore di Frisinga, egli ha continuato la sua attività di insegnamento a Bonn (1959-1969), a Münster (1963-1966) e a Tubinga (1966-1969).

Dal 1969 è professore di dogmatica e di storia dei dogmi presso l'Università di Ratisbona, dove ha ricoperto anche l'incarico di Vice Preside dell'Università.

Il 24 marzo 1977 Papa Paolo VI lo nomina arcivescovo di Munchen und Freising

Nel 1993 entra a far parte dell'Ordine dei cardinali vescovi.

Ratzinger fu eletto papa durante il secondo giorno del conclave del 2005, al quarto scrutinio, nel pomeriggio del 19 aprile 2005

L'11 febbraio 2013 Benedetto XVI annunciò la sua rinuncia al ministero petrino, a partire dal 28 febbraio, lasciando così spazio alla convocazione di un conclave per l'elezione del suo successore, come previsto dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis.

La notizia fu comunicata dal papa in latino durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto e di altri tre beati, seguendo le regole previste dal Canone 332 del Codice di Diritto Canonico, che al comma 2 richiede "che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata"; l'ultima rinuncia di un pontefice al proprio ruolo era avvenuta ben 598 anni prima, nel 1415, ad opera di Papa Gregorio XII.