Tema
Coronavirus: Abbiamo paura ma ce la faremo

La reazione alla chiusura delle scuole è stata uguale per tutti, eravamo felici.

Ma nei giorni seguenti, con l’aumentare dei casi di contagio, abbiamo capito che non l’avremmo dovuta ritenere una vacanza.

Quel virus su cui tanto scherzavamo non era così lontano da noi come ci sembrava.

Da quel momento in poi abbiamo iniziato ad avere paura. Paura per noi stessi, per i nostri cari.

Ciascuno di noi ha dentro di sé un conflitto interiore.

Una lotta tra la nostra paura, il nostro senso del dovere come cittadini ma soprattutto come persone ed il nostro essere semplicemente ragazzi e come tali non ci piace rispettare le regole, per noi la chiusura delle scuole è sempre equivalsa a più tempo in giro e più momenti da trascorrere all'insegna del divertimento con i nostri amici ed accettare che stavolta non è così è difficile.

Come è difficile non abbracciare, non baciare, non stare vicini a ridere nei bar, non ballare, non fare feste.

È difficile, ma ci stiamo provando: ci laviamo le mani più spesso, limitiamo le uscite e i raggruppamenti. Siamo giovani, siamo fisici e questa situazione ha stravolto le nostre abitudini.

Per noi è cambiato tutto.
Non vediamo più i baristi che ogni mattina prima di entrare a scuola ci servivano quel caffè che avremmo tanto voluto non bere ed essere ancora a letto.
Quello stesso caffè che ora ci manca, perché poterlo prendere significherebbe non avere più una preoccupazione così grande per la testa.

Non trascorriamo più le sere nei locali a scherzare, non andiamo in palestra, non andiamo a ballare il sabato notte e non invitiamo gli amici a casa per vedere un film.

Non facciamo più tante cose.

Non la pensiamo tutti allo stesso modo sull’origine di questo virus, ma tutti aspettiamo che sparisca perché rivogliamo le nostre vite.