Napoleone Bonaparte
Ajaccio 15 agosto 1769
Sant'Elena 5 maggio 1821

Napoleone apparteneva ad una famiglia nobile corsa.

Era stato spinto da suo padre Carlo Maria, un avvocato che aveva studiato legge a Pisa, a fare carriera militare.

Si guadagnò il grado di generale nell'assedio di Tolone (ottobre 1793); con quell'assedio si mise in luce.

Convertitosi alle idee giacobine e legatosi al gruppo di Robespierre, cadde in disgrazia dopo il Termidoro.

Arrestato e radiato dall'esercito (aprile 1795), poté riprendere la carriera grazie alla protezione di Barras.

Il matrimonio (marzo 1796) con l'influente Giuseppina di Beauharnais gli consentì di ottenere il comando dell'armata d'Italia con il compito di impegnare le forze austro-piemontesi, alleggerendo in tal modo il fronte tedesco.

Temperamento emotivo ed inquieto, desideroso di potere, dotato di uno spiccato senso dell'opportunità, che in varie occasioni assunse le caratteristiche dell'opportunismo, nel settembre del 1797 aiutò il Direttorio ad eliminare dalle assemblee i membri di più recente elezione, compiendo un vero e proprio colpo di stato (il Coup d'etat di Fruttidoro).

Nel 1798 gli fu affidato il comando di una spedizione in Egitto, tesa ad isolare la Gran Bretagna dall'India e dagli altri suoi possedimenti asiatici.

Espugnò in giugno l'isola di Malta.

Occupò in luglio Alessandria e cominciò ad avanzare verso la Siria.

La vittoria riportata sui Mamelucchi, dominatori di fatto del paese, fu vanificata dalla distruzione, in agosto, della flotta francese ad opera dell'ammiraglio inglese Nelson nella baia di Abukir.

Inoltre l'esercito francese fu colpito dalla peste nel maggio 1799.

Napoleone fu costretto ad abbandonare l'Egitto: salpò da Alessandria in agosto, riuscì a sfuggire alla sorveglianza della flotta inglese ed in ottobre sbarcò in Francia, mentre il paese era sotto la minaccia dell'invasione.

Il 9 novembre 1799 egli attuò, con Barras e Sieyes un colpo di stato che avrebbe portato la concentrazione del potere politico nelle sue mani.

Contando sulla propria popolarità, egli aveva creduto di poter essere nominato capo dello stato per acclamazione, ma la maggioranza dei deputati respinse le sue proposte.

Per questo Napoleone fece ricorso all'esercito, e così fu realizzata una riforma costituzionale in cui il potere era affidato a tre consoli, di cui il primo e più importante era Napoleone. Quando fu eletto primo console, Napoleone aveva solo 30 anni.

Costrinse alla pace l'Austria nel 1801 e l'Inghilterra nel 1802, e si dedicò alla riorganizzazione interna della Francia. Nel 1804 fece il passo decisivo verso il titolo di imperatore, e fu incoronato dal Papa nella Chiesa di Notre Dame.

Nel 1805 e 1806 una lunga serie di vittorie (la più importante fu quella di Austerlitz) gli permise di frantumare la terza coalizione, formata da Gran Bretagna, Austria e Russia. Nel 1805 si proclamò re d'Italia, e contribuì a distruggere il feudalesimo.

Nel 1812 Inghilterra, Prussia, Russia e Austria si allearono, dando vita alla quarta coalizione. Napoleone tentò l'invasione della Russia con 600.000 uomini, ma l'azione militare si trasformò in una sconfitta che costò la morte di 500.000 uomini.

Il 31 marzo 1814 le forze coalizzate entrarono a Parigi e Napoleone fu costretto a sottoscrivere l’atto di abdicazione; il trattato di Fontainbleau dell’11 aprile gli assegnò l'isola d’Elba dove fu mandato in esilio.

Nel marzo 1815 però Napoleone fuggì e sbarcò nella Francia meridionale; riorganizzò un esercito ma, dopo "cento giorni", lo aspettava la disfatta di Waterloo (18 giugno 1815).

Si aveva così la seconda e definitiva abdicazione.

Confinato nell'isola di Sant'Elena, morì il 5 maggio 1821.