ARCE (FR)


Comune

Distanze: 114 km da Roma

Altitudine: 247 m

Arce è un centro agricolo delle colline orientali della media Valle del Liri.

Il territorio è prevalentemente collinare ed è attraversato dai fiumi Liri e Sacco.

Il centro storico è adagiato sulle pendici sud-occidentali del monte di Rocca d'Arce.

Dal secondo dopoguerra l'abitato si è spostato verso valle; le nuove abitazioni sono state costruite lungo la strada statale 6 Via Casilina.

Il nome di Arce deriverebbe o dalla funzione di arx, ovvero fortezza, a cui fu adibita in varie epoche, o da Arcanum, il monte su cui è adagiato il paese. La prima volta che si trova il nome di Arce in un documento è nella Cosmographia dell'Anonimo ravennate databile al VII secolo d.C.

Nel 702, Arce venne sottratta all'imperatore d'Oriente dal duca longobardo di Benevento Gisulfo I, divenendo quindi possesso del Ducato di Benevento. Nell'846 e nell'877 Arce fu presa e saccheggiata dai Saraceni. Nel 937 venne presa dagli Ungari.

Sul finire del X secolo Arce fu donata dal principe longobardo di Capua ai monaci cassinesi che la tennero fino al 1058, anno in cui se ne impadronì il normanno Riccardo, conte di Aversa.

Nel 1191 Arce venne presa da Enrico VI imperatore di Germania. Nel 1230, rientrato dalla Terra santa, Federico II riprese Arce.

Nel 1265 Arce, invano difesa dalle truppe di Manfredi, venne presa da Carlo I d'Angiò. Sotto gli Angiò, Arce venne concessa in feudo prima alla famiglia dei Cantelmo, poi a quella dei Della Rovere.
La famiglia Della Rovere tenne in feudo Arce sino al 1579, anno in cui venne acquistato da Giacomo Boncompagni (ducato di Arce e ducato di Sora).

Nel 1796 terminò il dominio dei Boncompagni ed il paese fu aggregato al Regno di Napoli.

Il confine con lo Stato Pontificio era delimitato da 14 cippi confinari.

Arce fu protagonista del passaggio delle truppe francesi, che fuggivano dopo la caduta della Repubblica Partenopea. Nel maggio 1849 il paese fu toccato dal Risorgimento con la presenza del generale Giuseppe Garibaldi e dei garibaldini, in ricordo della quale fu posta una lapide sulla facciata del palazzo comunale:

"Qui
ove nel maggio del 1849
Giuseppe Garibaldi
radioso di gloria
sostò
eccitando incorando soccorrendo
nel centesimo anno della nascita dell'eroe
il popolo memore pose."

Il Generale pronunciò un "Obbedisco" ad un invito di Mazzini a sospendere le operazioni nel Regno. Un precedente per l'obbedisco del 1866 a Bezzecca.

Nel 1856 fu aperta la strada Civita Farnese che ancora oggi collega Arce con Itri. Il 4 dicembre 1884 fu inaugurata la tratta ferroviaria Roccasecca-Arce, che successivamente fu prolungata fino ad Avezzano. Il paese nel 1927, con lo smembramento della provincia di Caserta, di cui faceva parte, entrò a far parte della provincia di Frosinone. Il 29 maggio 1944 giunsero ad Arce le truppe alleate provenienti da Cassino, le quali posero fine all'occupazione militare tedesca

Da vedere:

Chiesa Santi Apostoli Pietro e Paolo
La chiesa parrocchiale di Arce, Arcipretale e Collegiata, è dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo e si erge maestosa in piazza Umberto I. Costruita tra il 1702 e il 1744, la chiesa era originariamente dedicata solo a san Pietro. Fu consacrata il 17 dicembre 1744 dal vescovo diocesano S.E. Mons. Antonio Spadea e fu dedicata anche a san Paolo.
La parrocchia è una costruzione barocca, ricca di stucchi, tra cui spiccano per grandezza La consegna delle chiavi e Sulla via di Damasco. All'esterno presenta un'armonica facciata fiancheggiata da due campanili, il primo, quello con l'orologio, costruito nel 1819, il secondo, con la meridiana, completato nel 1955. La struttura architettonica è a croce greca, dominata da un'ampia cupola ottagonale alta 24 metri.

Nella chiesa sono conservate le reliquie di sant'Eleuterio, le quali sono poste in un'urna sotto l'altare omonimo.

Chiesa di Santa Maria
La chiesa di santa Maria è situata nella parte alta del centro storico, alla fine di via Manfredi. La chiesa, attestata già nel 1325, presenta un impianto rettangolare diviso in due navate con copertura a capriate lignee. Al suo interno, oltre ad un pregiato crocifisso, in una nicchia sopra l'altare maggiore, è conservata una pregevole statua della Madonna Addolorata. La statua è stata incoronata con un diadema nel 1930.

Chiesa di sant'Agostino
La chiesa medievale di sant'Antonio e sant'Agostino, situata sul confine tra Arce e Rocca D'Arce, è stata più volte ripresa nel corso dei secoli pur conservando il portale del '200. Nella chiesa furono sepolti due personaggi del XV e XVI secolo: Isidoro Vasquez, cavaliere di Alfonso I di Aragona e governatore di Arce, e Bartolomeo y Alarcon, il quale aveva avuto da Carlo V d'Asburgo il governo dei ducati di Arce e Sora. La chiesa è in stile pre-romanico e presenta all'interno una copertura a capriate.

Chiesa - Santuario di Sant'Eleuterio
La chiesa, esistente già nel 1564, è stata ultimata nel 1582 ma ha preso l'aspetto attuale in seguito ai restauri del 1921 e del 1982. Situata sulla strada Valle del Liri, è stata costruita sul luogo di sepoltura del santo patrono Eleuterio. La chiesa, a tre navate, ha una copertura a capriate e nell'abside vi sono affreschi databili al XV secolo.

Torre del Pedaggio o Saracena
Situata in località sant'Eleuterio, la torre del Pedaggio o Saracena ha costituito per secoli un presidio militare posto a controllo del traffico sul fiume Liri. La torre è a pianta quadrangolare e su di una sua facciata, in una cornice rettangolare, sono scolpiti tre stemmi sovrapposti, di cui il primo in alto è attribuibile alla Casa dei D'Angiò, che regnò nel Regno di Napoli dal 1266 al 1441.

Area archeologica di Fregellae
Su un pianoro nei pressi della frazione di Isoletta nel 1978 una campagna di scavi ha riportato alla luce, dopo studi approfonditi, le vestigia dell'antica colonia romana di Fregellae. La città, fondata dai Romani nel 328 a.C., fu distrutta nel 125 a.C. per ordine del senato romano.
Gli scavi hanno riportato alla luce numerose domus, alcune di queste musealizzate, e le Terme pubbliche della città situate in un quartiere aristocratico nei pressi del Foro.