COLLEVECCHIO (RI)

Il paese deve la sua origine ad una Bolla emessa da Papa Innocenzo IV nel 1253, con la quale si autorizzavano gli abitanti di Colle Muziano, minacciati dalla malaria, a trasferirsi nella vicina ma più salubre località di Colavetus.

Il Castello di Collevecchio fu successivamente concesso in feudo prima agli Orsini e quindi agli Anguillara, prima di ritornare sotto l'egida ecclesiastica durante il XVI secolo.

Dal 1605 Collevecchio fu per qualche tempo sede del Governatore Papale o Rettore della Sabina.

E' ricordato come patria del poeta ed umanista Blosio Palladio, amico dell'Ariosto, che riposa nella chiesa romana di S. Maria in Aquiro.

Situato sulla cima di un'altura, Collevecchio offre al visitatore la possibilità di godere di indimenticabili panorami agresti, di aria incontaminata e di un centro storico di chiara derivazione medioevale splendidamente conservato ed armoniosamente inserito nell'ambiente circostante.

Le vicine frazioni di Cicignano e Poggio Sommavilla presentano anch'esse evidenti tracce della storia passata: la prima deriva il suo nome dalla famiglia dei Ciecilii, che vi dominò a lungo, e presenta come principale attrazione la Chiesa di S, Pietro e Paolo, consacrata nel 1488 e restaurata nel 1753; la seconda fu marchesato prima degli Orsini e quindi dei Caetani e conserva un'interessante Chiesa della Concezione.

Chiesa Parrocchiale di S. Maria dell'Annunziata

La costruzione risale al XII secolo, ma è stata fatta oggetto di numerose ristrutturazioni e restauri: della struttura originaria resta la torre campanaria, ingraziosita da bifore con capitello ionico; il portale risale invece al Quattrocento, mentre l'interno si presenta in stile barocco a seguito dei rimaneggiamenti effettuati nel corso del XVIII secolo: vi si conserva, tra l'altro, un Crocifisso ligneo policromato risalente alla fine del XII secolo ed una tela raffigurante la Deposizione, realizzata da un maestro fiammingo che ha copiato un originale, oggi perduto, di Roger van der Wejden (XV secolo).

Palazzo Piacentini

Conosciuto precedentemente con il nome di Palazzo Ferrari, è stato realizzato nel XVI secolo su disegno del Sangallo.

Palazzo Pistolini

Anch'esso ribattezzato in epoca più recente (il nome originario era Palazzo Menichino), rispetta nelle forme il progetto cinquecentesco del Vignola.

Chiesa di S. Andrea

Annessa al Convento dei Cappuccini e risalente al 1595, conserva al suo interno interessanti dipinti tra i quali un'Adorazione dei Magi attribuita a Scuola Veneta del tardo Cinquecento.

Chiesa di S. Maria del Piano

Situata fuori dal paese, vicino ad una sorgente, è stata ed è tuttora oggetto di pellegrinaggio perché l'acqua che sgorga dalla sorgente stessa viene bevuta per devozione.

Convento di S. Maria in Sabina

Convento Cappuccino risalente come struttura originaria al 1534 e definitivamente abbandonato nel corso del nostro secolo, è stato recentemente restaurato e riportato in funzione da una comunità religiosa, la Comunità del Cammino.

Nel refettorio conserva un olio su tela di scuola bolognese della seconda metà del '500 rappresentante l'Adorazione dei Magi, anch'esso recentemente restituito agli antichi splendori con la collaborazione del Comune di Collevecchio e della Scuola di Restauro del Comune di Roma.

La comunità offre accoglienza e possibilità di incontro a chiunque voglia approfondire la propria spiritualità, in un'atmosfera di grande familiarità, solidarietà e confronto tra culture, tradizioni e credi diversi; presenta inoltre un fitto calendario di iniziative e partecipa al Progetto Continenti, associazione di volontariato e cooperazione internazionale finalizzata a promuovere, attraverso vari interventi, lo sviluppo sostenibile dei paesi più poveri, e più in generale la pace, il disarmo, il diritto alla vita per tutti.