NEMI (RM)

Il più piccolo e incontaminato dei Castelli Romani, a picco sul lago di Diana, dominato dal turrito Palazzo Ruspoli, vi aspetta coi suoi pittoreschi vicoli su cui si affacciano botteghe artigiane e balconi fioriti.

I suoi boschi di lecci e di castagni erano anticamente sede di divinità, e il lago incassato nel cratere d’un vulcano spento ha per millenni custodito il mistero di due navi.

Dalle coltivazioni della valle, mille e mille fiori riforniscono costantemente i fiorai di tutta Europa e consentono agli abilissimi fioristi nemesi di creare composizioni di grande bellezza.

E nei suoi tanti ristoranti tradizionali Nemi offre al visitatore la possibilità di gustare invitanti piatti a base di funghi e cacciagione.

Ma la vera ricchezza di Nemi è nel patrimonio storico e archeologico che ne fa un posto davvero unico al mondo.

Perché da qui nasce, in certo senso, nientemeno che la storia di Roma stessa.

Basta spostare la visuale consueta. Tutti diamo per scontata la leggenda di Romolo e Remo, della lupa, eccetera. La impariamo a scuola, e non la passiamo al vaglio della ragione, accettandola acriticamente. Ma pensiamoci un momento.

Da chi è stata fondata Roma? Da Romolo. E chi era Romolo? Il figlio di una sacerdotessa vestale, Rea Silvia.

E prima della fondazione di Roma, dove si poteva trovare un tempio con sacerdotesse vestali? Nel Nemus Aricinum: dove c’era il Santuario di Diana-Vesta.

Ecco che, se si presta fede alla leggenda, Romolo nacque... a Nemi!

E se invece si vuole interpretare il mito un po’ più scientificamente, Roma ha comunque qui le sue radici culturali e cultuali, e Nemi si può quindi considerare il vero punto da cui l’enorme avventura della civiltà romana ebbe inizio.

Il territorio di Nemi è interamente nell’area del Parco Regionale Suburbano dei Castelli Romani.

Il clima è fresco e ventilato anche in piena estate (521 m. di altitudine).

Gran fioritura di violette e ciclamini nei boschi, dove nascono anche ottimi funghi.

Famosissime in tutto il mondo, a buon diritto, le fragole.

Ampia possibilità di passeggiate, nel Centro Storico, nei dintorni e nei boschi.

Il territorio incontaminato, il castello Ruspoli (il cui corpo originario risale al X secolo ed è quindi il più antico Castello della zona) e i siti archeologici: il Tempio di Diana Nemorensis, l’Emissario, la Villa di Cesare, il Museo delle Navi, ne fanno uno dei paesi turistici più interessanti nelle immediate vicinanze di Roma.

Il Lago di Nemi è un piccolo specchio d’acqua incassato nel cratere d’un antico vulcano, le cui pendici sono folte di boschi.

Sulla sommità del cratere sorgono Genzano di Roma e di fronte, su uno sperone di roccia a picco sul lago, Nemi, più piccolo e pittoresco.

Il lago si trova a 316 metri s.l.m., ha una superficie di 1,67 kmq e una profondità massima di 32 metri.

Lo specchio è lungo 1.800 metri e largo 1.300. Il perimetro è di circa 5 km, e il dislivello dal paese è di 200 metri

Nemi è raggiungibile da Roma mediante la via Appia, prendendo la via Nemorense subito dopo Genzano, oppure mediante la via dei Laghi, che partendo dall’aeroporto di Ciampino costeggia anche il lago di Castelgandolfo ed è estremamente panoramica.

Nemi è stata visitata, apprezzata e descritta da molti artisti.

Basti citare fra gli scrittori soltanto Hans Christian Andersen, Goethe, Stendhal, d’Annunzio; fra i musicisti Gounod, che prese ispirazione dal panorama notturno del lago per la sua Ave Maria (scrisse la data sulla chitarra da cui non si separava mai: Nemi, 24 Aprile 1862); molti pittori paesaggisti dal Settecento in poi dipinsero il lago, i boschi, i vicoli del paese. E lord Byron immortalò Nemi nel suo Childe Harold’s Pilgrimage. A lui è dedicata la terrazza-Belvedere in piazza Roma.

I fiori sono una delle proncipali risorse del paese ma non mancano la buona cucina, seguita da una antica tradizione della lavorazione delle carni, e le rinomate fragole di Nemi.