PONTINIA (LT)
Comprende una superficie di 11.224 ettari, tutti in pianura, che compongono una forma regolare, trapezoidale, che giace nella parte centro-meridionale della pianura pontina tra i monti Lepini ed il mare Tirreno.
Morfologicamente il territorio comunale non è definito da limiti
naturali ma da tracciati ortogonali alla divisione del territorio a seguito
della bonifica.
Si possono distinguere due zone: la fascia più vicina alla costa,
che comprende la parte del territorio che va dal canale Sisto alla Via Appia;
la fascia pedemontana che comprende la parte del territorio che va dalla
via Appia alla ferrovia direttissima .
Il centro urbano è collocato geograficamente in posizione periferica
del territorio comunale, verso il confine Sud-Ovest nella fascia più vicina alla costa e compreso tra il fiume Sisto e il canale Botte.
Pontinia, la terza città
nuova dell'Agro Pontino bonificato, sorge nel più antico comprensorio
di bonifica del Lazio, ove tempo regnava la palude e la malaria.
La prima pietra fu posta il 19 Dicembre 1934 da Mussolini, che inaugurò il centro urbano il 18 Dicembre dell'anno successivo.
Il Piano Regolatore fu redatto dall'ingegner A. Pappalardo, della Direzione
dell'Opera Nazionale Combattenti, affiancato dall'architetto Oriolo Frezzotti,
come collaboratore artistico.Doveva essere, secondo le direttive, un Comune
eminentemente agricolo e, in un prossimo domani, un centro anche dattività industriali
applicate all'agricoltura: un pronostico che, tutto sommato, è stato
rispettato. La ruralità doveva essere sottolineata da tratti austeri.
Pochi edifici, dunque, tipici e semplici "senza fronzoli", come
riporta la stampa dell'epoca.
Affiancati sulla piazza: il Palazzo Municipale con la sua torre campanaria,
le Poste, il Cinema-Teatro con il dopolavoro; e altrove la Chiesa, la Scuola,
la Caserma dei Carabinieri, l'ex Casa del Fascio (ora centro Culturale polivalente:
biblioteca, Museo della Malaria, Archivio storico).
Alle porte della città, Borgo Pasubio (nato nel 1933), ormai parte
integrante dell'agglomerato urbano.
La parte nuova di Pontinia non ha più i caratteri, essenziali ma
tipici del centro pioniero, che rimangono solo nel centro storico.
La parte più antica,
quella pre-bonifica si trova lontano dallabitato sulla via Appia,
ed è costituita dal Mausoleo attribuito a Geganio Clesippo, risalente
al I secolo a. C. e dal palazzo della Posta di Mesa, sorto con la bonifica
settecentesca, il quale conserva nel suo androne numerose lapidi, tra le
quali quella fatta incidere a ricordo della bonifica di Teodorico; allesterno
si può ammirare una delle pietre miliari romane.
Nella campagna un archetipo della bonifica: l'impianto idrovoro della Forcellata
del 1900, il primo a vapore, oggi abbandonato.