TERRACINA (LT)


Incerte le origini dovute forse agli Spartani fuggiti per sottrarsi alle leggi severe di Licurgo. Di certo si sa che appartenne agli Ausoni, poi ai Volsci agli inizi del V sec, i quali la dedicarono alla loro divinità, Anxur. Diverrà poi colonia romana nel 321 a. C. In epoca imperiale sarà centro di villeggiatura di patrizi ed imperatori. Saccheggiata e distrutta dai Saraceni nel IX sec. farà poi parte dello Stato della Chiesa. Inizierà un lungo periodo di decadenza, legato alla malaria, che sarà interrotto solo con Pio VI che bonificherà le paludi della zona. L'antico centro romano, mescolato al nucleo medioevale, è situato sul pendio di un colle, formato da edifici costruiti in calcare e riutilizzando pietre basaltiche dall'antica pavimentazione della Via Appia, e colonne e lastre marmoree provenienti da antichi monumenti romani. "Pisco" o Pesco Montano è chiamato un dirupo di roccia calcarea, tagliato, al tempo di Traiano, per favorire il passaggio della via Appia, è alto 35 m. Sulla roccia sono ancora incise le diverse altezze del taglio. L'arco che si trova nel quartiere medioevale era in origine il passaggio per accedere al Foro. L'odierna Piazza del Municipio, sorta sul Foro Emiliano, è il centro della città antica. Ha una notevole pavimentazione a lastroni e mostra le rovine di un edificio di epoca romana. Portici, loggiati ad archi acuti, bifore e trifore rivelano l'impronta gotica. Sempre nei paraggi si fondono insieme tracce romane, il teatro, il capitolium, con tracce medioevali tra cui la cattedrale, il palazzo Venditti (prima metò XIV sec.), la torre dei Rosa e il castello dei Frangipane, ed anche con architetture settecentesche come il Palazzo Braschi. La cinta muraria, composta da tratti bizantini e medioevali, segue l'antico tracciato romano, con numerose torri trasformate nel XVIII sec., in case d'abitazione. Insomma, Terracina vanta una grande storia i cui primi bagliori si accendono in età etrusca e continuano tutt'oggi.

Il Duomo è un'antichissima costruzione ricavata dalla cella di un tempio probabilmente dedicato a Roma o ad Augusto e trasformata per il culto cristiano. Fu consacrato nel 1074, rimaneggiato nel XII sec. e rifatto interamente nel XVIII sec. Sulla facciata, preceduta da scalinata, si trova un portico con 6 colonne romane e capitelli ionici; nella zona dell'architrave, si noti il fregio a mosaico di arte siculo-normanna del XII sec. Il campanile, romanico - gotico, è del XIII sec. All'interno della chiesa, divisa in 3 navate da colonne romane, nella zona presbiteriale, troviamo un vasto pavimento a mosaico, un candelabro per il cero pasquale e un ambone di stile cosmatesco.

Il Palazzo Comunale e la Torre Frumentaria, tardo-medioevale, sono oggi la sede del Museo Archeologico, che raccoglie oggetti di scavi locali. Il Tempio Capitolino, tornato alla luce dopo lo scavo delle macerie causate dalla II guerra mondiale, del I sec. a. C., mostra solo parti del basamento, colonne scanalate e alcuni tratti delle pareti perimetrali delle celle in opus reticulatum, a due colori. Sempre del I sec. a. C., è la Cinta Sillana, costituita da una cortina di muratura con torri circolari destinate a difendere l'antica Acropoli della città, che sorgeva sul monte.

Sul Monte S. Angelo sorge il Tempio di Giove Anxur, del I sec. a. C., dedicato alla massima divinità pagana, di cui rimane l'imponente basamento a dodici arcate e un criptoportico, all'esterno sono ancora visibili i basamenti dell'edificio riservato ad indovini ed auguri per interrogare gli dei ed interpretare i segni. Era uno dei più vasti templi dell'antichità.