TIVOLI (RM)

Fondata nel 1215 a.c., con il nome di tibur, la città occupava in origine solo la cima di una collina che domina la campagna romana.

Estesasi successivamente oggi conta diverse frazioni, tra cui Villa Adriana, che circonda la omonima villa costruita nel secondo secolo a.c. dall'imperatore Adriano e Bagni di Tivoli, famoso centro termale di acque solfuree, per un totale di circa 60.000 abitanti.

Da sottolineare che l'abitato di Tivoli si fonde completamente con quello di Guidonia, altra città posta a ridosso della Capitale, costituendo un'area urbana di oltre 120.000 abitanti sviluppatasi lungo la via Tiburtina, antica strada consolare, oggi direttrice naturale dello sviluppo commerciale ed industriale di Roma.

Non a caso Tivoli, Guidonia e Roma sono già considerate la più estesa area Metropolitana d'Italia.

Nota in tutto il mondo anche per la presenza della famosa Villa D'Este, la città è visitata da milioni di turisti ogni anno, al punto che due dei 10 monumenti più visitati d'Italia si trovano proprio in questa cittadina posta a soli 30 km da Roma: Essi sono, appunto, Villa D'Este e Villa Adriana.

Villa d'Este

Fu costruita nel 1550 dal Cardinale Ippolito d’Este, figlio di Lucrezia Borgia e di Alfonso I d’Este, su progetto di Pirro Ligorio, al posto di un quartiere medievale denominato Valle Gaudente.

Utilizzando le acque del fiume Aniene, mediante una condotta che passa sotto il centro storico, si alimentano le splendide fontane.

Il cortile, posizionato nell’attuale ingresso, era il chiostro del monastero dei Benedettini, inglobato nell’edificio monumentale della villa.

Il giardino all’italiana esalta l’architettura e l’arte dei giardini rinascimentali.

Le fontane più famose sono: le Cento Fontane, la fontana del Bicchierone, dell’Organo, (ove era situato un organo idraulico perfettamente funzionante), fontana dell’Ovato e dei Draghi.

Villa Adriana

Era la villa d’otium voluta dal poliedrico ingegno di Adriano, sulla quale riversò dedizione e fu libero di profondere ed esprimere maggiorrmente il proprio estro artistico.

Fu costruita in tre momenti diversi nell’arco della vita dell’imperatore, e si estende su una superficie complessiva di 300 ettari, disposti su quattro nuclei maggiori, Roccabruna, Canopo, Pecile, Piazza d’Oro. Amatissima da Adriano, fu eletta a dimora stessa dell’imperatore nei suoi ultimi, solitari ed inquieti anni.

La villa doveva soddisfare le esigenze di una corte dal gusto molto sofisticato avvezza ad un cerimoniale complesso e fastoso; al contempo, in quanto pertinenza privata e non pubblica dell’imperatore, costituiva la sede privilegiata e l’occasione per la sperimentazione ed attuazione dei suoi ideali estetici ed architettonici ispirati al mondo ellenico e orientale.

Scompare del tutto la concezione della struttura compatta dell’edificio, che rispettando la morfologia del terreno si frantuma in un complesso di nuclei sparsi, portando a definitivo compimento quel processo di trasformazione della villa d’otium dal tipo tradizionale, consistente nella reduplicazione del modello della domus urbana, al tipo a padiglioni, già affermatosi in età neroniana.

Così all’interno degli ampi padiglioni su cui è articolato l’enorme complesso sui dolci pendii dei colli tiburtini furono realizzate non solo bizzarre creazioni, ma anche soluzioni davvero innovative, rimaste talvolta isolate nella successiva architettura romana: tra le prime va ricordato il c.d. teatro marittimo, un ninfeo su un isolotto al centro di un laghetto circolare artificiale; tra le seconde soprattutto la cupola della sala della Piazza d’Oro, che è di per sé a livello artistico una precoce anticipazione dei tratti della tarda antichità.

Non mancano richiami classicistici, all’insegna del filellenismo dell’arte di Adriano, come la delicata piazzetta del tempio di Venere.

Villa Gregoriana - rinominata dal FAI dopo il restauro Parco Villa Gregoriana

E' un'area naturale di grande valore storico e paesaggistico che si trova a Tivoli, nella valle scoscesa tra la sponda destra dell'Aniene e l'antica acropoli romana.

Il sito è noto soprattutto per ospitare la Grande Cascata, e si può considerare un particolarissimo esempio di giardino romantico, per la sua conformazione e per la corrispondenza con il gusto dell'estetica del sublime, tanto caro ai romantici.

L'intero percorso all'interno dell'area è stato recuperato dal Fondo Ambiente Italiano a partire dal 2002, ed è stato riaperto al pubblico nel 2005.