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VITERBO




COME ARRIVARE
- Da Roma S.S. Cassia

info
- Comune

Sosta Camper
- Nella Valle di Faul parcheggio sterrato, più in basso rispetto a quello a pagamento, in piano, a 500 m dal centro, gratuito e tranquillo; Sabato mattina mercato nella piazza superiore. Accesso da Porta Romana (per chi proviene da Sud) o da Porta Fiorentina (da Nord) solo mezzi con bollino blu. Uscita da Porta Faul in corrispondenza della Strada Bagni (svincolo Viterbo Centro della superstrada Viterbo-Orte). Nnon avventurarsi nelle stradine del il centro perche sonomolto strette. Sulla Strada Bagni, prima dello svincolo della superstrada e delle pozze termali del Bullicame, fontanella per carico acqua.
- Piazzale Romiti, alle spalle della Questura sulla strada per l'Ospedale di Belcolle, 10 minuti a piedi dal centro storico. Deviazione sulla via Cassia al km 80,500 circa, segnalato, comodo e gratuito.
- Parcheggio del Centro Commerciale Tuscia, subito sotto lo stadio, a poche centinaia di metri da Porta Fiorentina. Sosta notturna in area illuminata e tranquilla, tranne nei giorni di chiusura del centro commerciale
- Via delle Fortezze, strada a sinistra di Porta Romana, due parcheggi dietro il distributore Agip e il Mc Donald's. Gratuiti, collegati col centro storico tramite accesso pedonale presso l'ex chiesa di S. Maria delle Fortezze.


Alle pendici dei Monti Cimini, davanti alla vasta pianura che si estende fino al Mar Tirreno, è situata Viterbo, città che raccoglie in sé magnifiche testimonianze storiche, archeologiche ed artistiche, immersa in un’atmosfera di grande fascino e tranquillità, arricchita da un clima gradevole e da un territorio circostante in cui il castagno, l’ulivo e la vite sono protagonisti incontrastati.
Furono probabilmente gli Etruschi i primi abitanti della zona: nei pressi del colle dove sorge attualmente il Duomo sono rinvenibili i resti di questo insediamento, distrutto dai Romani nel 310 a.C. durante la conquista della Tuscia. La traccia più evidente di questa prima urbanizzazione è sicuramente la Necropoli Rupestre di Castel d’Asso, non lontano dalla città.
Il percorso delle conquiste romane fu ben presto accompagnato dallo sviluppo della via Cassia, il cui primitivo tracciato si snodava nei pressi delle terme, dove sono tuttora visibili i resti di sontuosi edifici dell’epoca Augustea; la Cassia divenne rapidamente una fondamentale via di comunicazione, e Viterbo si sviluppò grazie soprattutto alla sua strategica collocazione lungo questa via , alle porte di Roma. Piuttosto lungo fu il periodo della dominazione longobarda, che influenzò in maniera decisa i costumi e le arti cittadine.
Le invasioni che caratterizzarono l’epoca medioevale temprarono Viterbo ed indussero i suoi abitanti ad erigere un’imponente cinta muraria (773 d.C.), all’interno della quale tanti piccoli villaggi si unirono tra di loro, contribuendo così al raggiungimento di una vera e propria identità cittadina. La creazione di un esercito creò i presupposti per un migliore difesa della città e per una politica espansionistica nei confronti dei molti feudi circostanti. Con buona dose di realismo, nel 1170 Viterbo si assoggettò senza combattere all’autorità di Federico I Barbarossa, ricevendo in cambio molte ricchezze e l’allargamento della sua giurisdizione su vari castelli della Tuscia.
Alla morte di Federico I venne eletto imperatore suo figlio Enrico, il quale donò Viterbo al pontefice Celestino III che la consacrò sede vescovile (1192). Il periodo successivo fu animato dalle contese politiche fra Guelfi e Ghibellini e dalla lotta contro l’imperatore Federico II, dal cui assedio Viterbo riuscì a liberarsi grazie alla valorosa resistenza opposta da un esercito organizzato dal cardinale Raniero Capocci ed al carisma della fanciulla Rosa, l’eroina popolare morta diciottenne nel 1251 e successivamente santificata.
Dalla seconda metà del XIII sec. la città attraversò un lungo periodo di pace e di sviluppo urbanistico e monumentale: i palazzi nobiliari, le chiese, le fontane che rendono così suggestiva l’immagine della Viterbo odierna risalgono per larga parte a quest’epoca.
A partire dal pontificato di Alessandro IV la città fu scelta come sede dai papi che intendevano sottrarsi alle lotte intestine ed alle cospirazioni di Roma, e fu teatro di numerosi importanti episodi della storia del soglio pontificio: a Viterbo vennero nominati papi, fra gli altri, Urbano IV, Clemente IV, Gregorio X , Niccolò III e Martino IV, il quale riportò a Roma, nel 1281, la sede vescovile, come punizione per le intemperanze dei viterbesi.
Anche il periodo rinascimentale fu particolarmente prosperoso per la città, grazie alla guida della facoltosa famiglia Farnese, da sempre al servizio della Chiesa di Roma; a Paolo III Farnese riuscì l’operazione di realizzare nella zona uno stato alleato ma autonomo da Roma, il ducato di Castro: nuove strade, chiese e monumenti contribuirono alla crescita economica ed artistica di Viterbo.
Capoluogo di provincia del Lazio dal 1927, centro agricolo e commerciale noto per la produzione della ceramica, del peperino e del legno nonché sede universitaria, Viterbo conserva quasi intatti il suo ricco patrimonio culturale e la sua memoria storica, che la rendono suggestiva ed indimenticabile agli occhi dei visitatori di tutto il mondo.

Palazzo dei Priori
Si affaccia su Piazza del Plebiscito, considerata il centro storico della città; eretto nel sec. XIII e successivamente modificato, come dimostra la facciata quattrocentesca, vanta un cortile interno con fontana seicentesca ed una ricca serie di affreschi dei sec. XV e XVI, che adornano in particolare la Sala del Consiglio.

Torre dell’Orologio
Edificio che sorge sulla medesima piazza in posizione attigua rispetto al Palazzo della Prefettura , è stato completamente ricostruito nel 1487. Chiesa di S. Angelo, risalente alla fine del sec. XI e successivamente ricostruita, completa la prospettiva degli edifici che delimitano Piazza del Plebiscito. Sulla facciata del sec. XVI, un sarcofago romano decorato con scene di caccia custodisce, secondo la leggenda, il corpo della Bella Galliana, una fanciulla di rara bellezza uccisa nel sec. XII da un barone da lei respinto. All’interno si trovano tele, dipinti e sculture di vari autori ed epoche, dal sec. XII al sec. XVII.
Palazzo Chigi
Edificio del sec. XV che rappresenta una notevole testimonianza dell’architettura primo-rinascimentale grazie alla splendida facciata e alla maestosa torre. Chiesa del Gesù, eretta nel sec. XI e famosa per essere stato teatro dell’uccisione, nel 1271, di Enrico di Cornovaglia, nipote del Re d’Inghilterra, per mano di Simone e Guido di Monforte; l’episodio è citato da Dante nell’Inferno. Nella piazzetta antistante si possono ammirare una fontana del sec. XVII e la medioevale Torre del Borgognone.
Palazzo Farnese
Elegante costruzione del sec. XV con facciata a doppio ordine di bifore decorate con gigli farnesiani e grazioso cortiletto interno.
Chiesa di S. Lorenzo
Imponente edificio romanico del sec. XII con facciata rinascimentale e campanile trecentesco, è stata più volte restaurata e modificata e rappresenta la cattedrale della città. I restauri successivi all’ultima guerra mondiale hanno riportato gli interni al loro aspetto originale; particolarmente interessanti i resti del pavimento duecentesco e la tavola che raffigura la Madonna della Carbonara, risalente alla fine del sec. XII.
Palazzo Papale
Monumento di stile gotico tra i più insigni della città , fu eretto nella seconda metà del XIII sec.. La facciata, preceduta da un’ampia scalinata e sormontata da merlature, si apre con sei bifore unite da una cornice. L’elegante loggia è composta da sette archi sorretti da esili colonnine binate che si intrecciano. Il palazzo fu sede di numerosi conclavi, fra cui quello del 1271, che è ricordato come il più lungo della storia della chiesa e che si concluse con l’elezione di Gregorio X dopo 33 mesi di vacanza della sede papale.
Chiesa di S. Maria Nuova
Eretta intorno al Mille , è una delle più antiche e meglio mantenute della città; custodisce numerose tele ed affreschi e presenta un singolare chiostro longobardo a cui si accede tramite una scala posizionata dietro l’abside esterna.
Quartiere di S. Pellegrino
Vero gioiello di contrada duecentesca, conserva pressoché integro il suo aspetto medioevale; le piazzette, le viuzze, le torri, gli archi, le case con i caratteristici profferli (le scale esterne) creano un ambiente straordinariamente pittoresco, alla cui suggestione è difficile sottrarsi. Centro del quartiere è la piazzetta di S. Pellegrino, con la chiesa del Santo e l’austero Palazzo degli Alessandri. Fontana Grande, eretta nel XIII sec. e successivamente restaurata, è la più famosa e forse la più bella delle numerose tipiche fontane viterbesi a tazze sovrapposte (Fontana dei Leoni, Fontana della Morte).
Porta Romana
Costruita a fianco dell’antica porta medioevale in occasione della visita a Viterbo di papa Innocenzo X nel 1653, conserva forme tipicamente barocche malgrado le successive modifiche.
Chiesa di S. Sisto
Importante edificio romanico del XII sec., è stata fedelmente ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale aveva riportato ingenti danni. Particolarmente interessanti il campanile longobardo e l’altare dominato da tre altissime volte a botte, a cui si accede tramite un’imponente scalinata.
Rocca del Card. Albornoz
Maestosa costruzione trecentesca quasi completamente restaurata, ospita il Museo Nazionale oltre ad una mostra permanente sull’architettura etrusca. Basilica di S. Francesco, eretta in stile gotico-romanico nel sec. XIII, ospita i mausolei dei papi Adriano V e Clemente IV ed il sepolcro del Card. Vicedomini, passato alla storia come il papa di un giorno per essere morto il giorno dopo la sua nomina. Santuario di S. Rosa, conserva al suo interno una pregevole urna con il corpo della popolare santa viterbese, ricordata per aver diffuso la fede durante la rivolta contro Federico II. Il 3 SET di ogni anno la cosiddetta Macchina di S. Rosa, monumento alto circa trenta metri e pesante cinque tonnellate, viene trasportato a spalla da cento uomini per le vie cittadine.
Museo Civico
Ospita una ricca esposizione di reperti archeologici risalenti ad epoche e civiltà diverse ed una pinacoteca di grandissimo valore.
Chiesa di S. Maria della Verità
Edificata nel XI sec., mantiene intatta la duecentesca cancellata in ferro battuto che protegge la Cappella Mazzatosta, mirabilmente affrescata da Lorenzo da Viterbo intorno al 1470.
Mura medioevali
Circondano e proteggono il centro storico, al quale si accede tramite sette porte, e presentano interessanti torri di avvistamento a pianta quadrata o poligonale.
Terme del Bagnaccio e di Bullicame 
Già conosciute e sfruttate ai tempi degli Etruschi per le formidabili proprietà terapeutiche in ambito pneumatologico, dermatologico, reumatologico ecc., furono particolarmente valorizzate dai Romani e offrono ancora oggi uno spettacolo suggestivo ed un’occasione di salutare relax. L’elevata temperatura dell’acqua sulfurea permette di effettuare tonificanti bagni anche in pieno inverno.

Santuario della Madonna della Quercia
Armoniosa costruzione rinascimentale progettata da Giuliano Sangallo, sorge sui resti di una antica cappella a due chilometri da Viterbo. L’interno a tre navate conserva importanti opere e presenta un soffitto a cassettoni intarsiato in oro, disegnato da Antonio da Sangallo. Molto bello il Chiostro. 


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