CANTIANO (PU)


Il paese situato a 360m s.l.m. è sito a cavallo tra le Marche e l'Umbria ed è attraversato dalla Via Flaminia. Posto ai piedi del massiccio del Catria, che, coi suoi 1702 m s.l.m. è immerso in estese e secolari faggete ad altofusto tra cui va ricordato il bosco di Tecchie

Chiesa collegiata di San Giovanni Battista

Costruita in sostituzione dell'antica pieve di San Giovannino per accogliere degnamente la miracolosa immagine del Cristo legato alla colonna che, dal 1605 ininterrottamente dispensava grazie ai fedeli nella cappella campestre in località Colsecco, venne solennemente consacrata ed aperta al culto nel 1631 dal vescovo di Gubbio, Ulderico Carpegna. La chiesa, divenuta la principale del capoluogo, venne elevata a collegiata e dotata di un capitolo permanente composto da un arciprete che lo presiedeva e sei canonici (di cui un teologo ed un penitenziere), con bolla pontificia del 17 gennaio 1661 a firma del papa Alessandro VII Chigi. Nel 1721 papa Clemente XI Albani, nativo di Urbino, volle dare una ulteriore distinzione al tempio proclamandolo "insigne collegiata".

Chiesa priorale di San Nicolò

Di fronte al palazzo comunale si erge la chiesa di San Nicolò, edificata ai primi dell'Ottocento in luogo della omonima chiesa più antica, posizionata all'interno della cinta muraria e risalente all'XI secolo. Di questa e dell'annesso cenobio, che fu direttamente dipendente dal vicino e potente monastero di Fonte Avellana e che per antica tradizione viene identificato con l'eremo di Luceoli in cui soggiornarono san Romualdo, san Pier Damiani e san Domenico Loricato, restano solo labili tracce, dietro l'abside ed all'interno dell'annessa casa parrocchiale, consistenti in un finestrone gotico ogivale e in una finestra trilobata. Nel 1255 il podestà Alberto di Firenze, a difesa del borgo di Cantiano, fece elevare una poderosa torre presso la chiesa di San Nicolò, come si desume da una lapide gotica commemorativa collocata ora presso la sede comunale. La torre è oggi base visibile del campanile. Nel 1383 ricevette onorata sepoltura nella chiesa il Signore del castello di Cantiano, Gabriello di Necciolo Gabrielli, già vescovo di Gubbio. All'interno, dietro l'altare maggiore, è un quadro con l'effigie di san Nicolò, opera dell'artista camerte Carlo Maratta (1625-1713). Questi, pittore e ritrattista ufficiale dei papi Alessandro VII e Clemente IX, soggiornò a Cantiano e vi eseguì il predetto lavoro intorno al 1670, anno in cui sovente viaggiava tra Roma ed Urbino dove era affidatario degli affreschi decorativi per il duomo.

Notevoli all'interno di San Nicolò, sono anche la pala raffigurante la Madonna del Rosario con Bambino e santi, attribuita al pittore Ercole Ramazzani di Arcevia (1539-1598), un dipinto raffigurante Cristo in croce tra gli angeli e ai piedi della croce la Vergine e san Francesco d'Assisi, attribuito a Filippo Bellini di Urbino (1550-1603). Inoltre, una tela del XVII secolo, di autore ignoto, che rappresenta la Pietà tra santi, in cui è possibile scorgere l'abitato di Cantiano in una raffigurazione dell'epoca.
Sopra l'entrata principale, trova posto un prezioso organo, realizzato nel 1822 dal maestro organaio Angelo Morettini di Perugia. Nell'adiacente sacrestia, in una parete, è posta una lapide con iscrizione funebre in caratteri gotici, datata 19 novembre 1304.

Chiesa di Sant'Agostino

In origine la chiesa, poco distante dalle mura castellane, era dedicata a santa Caterina d'Alessandria ed era pertinenza del Monastero di Fonte Avellana. L'edificio risale ai primi del Duecento, esempio di architettura romanica, presenta una semplice facciata ed è ad una navata, all'interno si conservano vari dipinti ed affreschi di una certa importanza risalenti a varie epoche.

Chiesa di Sant'Ubaldo

Presso la cima del colle omonimo, si trova la chiesa dedicata a sant'Ubaldo, vescovo della diocesi di Gubbio nel cui territorio Cantiano è ascritta da più di mille anni. Costruita nei primi anni del XIII secolo sul piazzale antistante l'entrata del castello dei Gabrielli, la chiesa, pur rimaneggiata nei secoli successivi, conserva ancora intatto l'impianto basilicale.
All'interno della chiesa si conservano un prezioso simulacro ligneo di Gesù crocefisso, una preziosa statua lignea barocca di scuola napoletana, l'altare maggiore, in legno indorato, le raffigurazioni della Circoncisione di Gesù e dell'ultima cena dipinte da Ventura Mazza, allievo del Barocci.

Pieve di San Crescentino

Posta nei pressi di Cantiano, la pieve di San Crescentino ha origini antichissime. È opinione comune far risalire la fondazione della chiesa intorno all'anno mille, periodo in cui si diffuse molto il culto e la devozione verso san Crescentino nelle zone a cavallo tra Città di Castello ed Urbino, città entrambe di cui ancor oggi il predetto martire è patrono.

Palazzo comunale

Sito in piazza Luceoli, ricostruito nei primi anni dell'Ottocento in puro stile rinascimentale, si appoggia all'antico Palazzo del Podestà ed a quello dei Priori, costruiti nel XII secolo. È attualmente la sede del Municipio.