MATELICA (MC)


Matelica è posta a 354 m s.l.m., nella vallata del fiume Esino, l'unica valle marchigiana che si sviluppa - almeno parzialmente - da nord a sud. Il territorio è in prevalenza collinare, con le montagne che la costeggiano ai lati della valle, tra cui il monte San Vicino.

DA VEDERE

Concattedrale di Santa Maria Assunta

La prima cattedrale di Matelica era eretta nel cuore storico della città. Essa decadde quando venne meno la sede vescovile e fu demolita nel 1530. Ad essa era già subentrata verso la metà del XV secolo la chiesa di Santa Maria della Piazza, che poi divenne cattedrale con il nome di Santa Maria Assunta nel 1785. Tra le eccellenti opere d’arte che la concattedrale vanta, si evidenzia, per la finezza della lavorazione, il piccolo e prezioso Crocifisso settecentesco in legno e argento del forlivese Giovanni Giardini.

Chiesa della Beata Mattia
Costruita nel 1255, dell'antica fattura non rimane più nulla; il più antico segno è il campanile, mentre sono evidenti gli interventi ristrutturali operati nel tempo, che hanno dato alla chiesa uno stile barocco, quasi rococò. Alla chiesa vi è annesso il monastero delle clarisse più antico di Matelica.
Il monastero e la chiesa vantano tele di pregevole esecuzione. Le più importanti sono la Croce del XIII secolo, dipinta da anonimo marchigiano, una Madonna col Bambino di fine XIII secolo ed un'altra del XV secolo attribuita al cosiddetto Maestro della Culla, appartenente alla cerchia di Gentile da Fabriano. Sotto l'altare della chiesa si conserva e si venera, ancora oggi, il corpo della Beata Mattia.

Chiesa di San Francesco
Sorge sulla piazza omonima. Nell'atrio del muro, a destra, una piccola lapide, con figura in rilievo di un ecclesiastico in paramenti sacri e con le braccia allargate.
Nnotevoli le opere d'arte: confessionali in noce a colonnine tortili del Seicento, via Crucis, eseguite tra il 1740 e il 1750, medaglioni dei primi decenni dell'Ottocento, la tela del 1502 Madonna col Bambino sul trono.
Sulle pareti del coro, interessanti frammenti di affreschi di scuola giottesco-marchigiana con Storie della vita di san Francesco.

Chiesa del Suffragio o delle Anime purganti
Con la sua mole proporzionata ed elegante, domina la piazza E. Mattei, completandone l'armonia tra gli edifici che la contornano.

Chiesa di Sant'Agostino
Risale al XIV secolo; la facciata si orna di un ricco portale romanico, inclinato in avanti, unico resto della primitiva costruzione. L'interno è a pianta basilicale a tre navate su pilastri, sovrastato da cupoletta.

Monastero di Santa Maria Nuova
Sorge appena fuori delle mura castellane, dalla parte del quartiere della Vecchia. La chiesa fu completamente ricostruita nei primi decenni del secolo XVIII, utilizzando però gli elementi d'arredo sacro della chiesa precedente. In questo modo si è salvato, ed è tuttora visibile, il prezioso altare ligneo attribuito a Paris Scipione. Il monastero fu trasformato in Ospedale per invalidi nel 1870 e ancora oggi ospita una Casa di Riposo per anziani.

Palazzo comunale 
All'interno del palazzo si possono ammirare la lapide di Caio Arrio e una tela raffigurante Sant'Onofrio di Salvatore Rosa. Sotto lo stemma del comune è rappresentata la vergine lauretana protettrice della città. Inoltre il comune vanta anche il possesso di una raccolta di disegni del ritrattista matelicese Raffaele Fidanza (1797-1846).

Palazzo del Governatore o dei Pretori e Torre civica
Accorpata all'edificio è la Torre Civica, la cui base, per alcuni, potrebbe essere contemporanea dell'edificio, mentre per altri potrebbe risalire ad un'epoca antecedente il 1175. La torre fu sopraelevata alla fine del XV secolo, e successivamente, nel 1893, fu allargata alla base per problemi di stabilità.

Palazzo Otton
Il palazzo rinascimentale è antistante la Piazza Enrico Mattei e contribuisce a renderla originale per la pluralità stilistica degli edifici che la circondano. Sul retro è presente un cortile che, tramite una loggetta aerea ancora presente, lo collegava a un'altra proprietà della famiglia.

Teatro comunale Giuseppe Piermarini 
Risale al 1805. La sua struttura a palchetti, tre ordini più il loggione; ha un aspetto molto elegante
. Presso il teatro si conservano reperti archeologici relativi a resti d'abitazione dell'età del ferro e ad un impianto termale d'epoca romana (I-II secolo d.C.).

Globo di Matelica
 Il Globo di Matelica è una sfera di marmo bianco cristallino scoperta nel 1985 e rappresenta un singolare modello di orologio solare giunto a noi dall'antichità. Il marmo con cui è stato realizzato è greco e proviene forse dalla cava di Afrodisias (zona di Efeso), oggi Turchia. Si tratta di un marmo particolare, composto da grossi cristalli, che luccicano quando sono esposti ad una fonte di luce. La sfera è divisa esattamente a metà da un'incisione, allo stesso modo di come l'Equatore divide la Terra. Il Globo è costruito per funzionare a una latitudine di circa 43º, come quella di Matelica, e di conseguenza esso è stato costruito proprio per la città. Perché sia stato fatto, da chi, e come mai i greci si siano interessati tanto a Matelica resta un mistero.

Murales di Braccano 
A Braccano, la più grande frazione del comune, posta sulla strada che da Matelica giunge al Monte San Vicino, sono presenti dei murales sui muri esterni delle case, delle stalle e dei fienili presenti nella frazione. Ad oggi sono presenti oltre 50 murales, dipinti in tempi diversi.