PIOBBICO (PU)


Situato nell'Appennino umbro-marchigiano, sorge su di una vallata chiusa tra due montagne a 339 m s.l.m., monte Nerone (1526 m) e monte Montiego (975 m), ed è bagnato dai fiumi Biscubio e Candigliano, che si uniscono proprio nel centro abitato. Il territorio presenta scorci paesaggistici e naturalistici affascinanti

DA VEDERE

Palazzo Brancaleoni

eretto nel XIII secolo, si presenta oggi come un complesso di costruzioni aggiuntesi al nucleo primitivo e allungate sul crinale del roccione che domina il centro dell'ampio bacino dove si distende il paese. Entrati nella residenza spicca il cortile d'onore; questo cortile rettangolare, circondato da un portico ad arcate sostenute da colonne doriche, richiama il più ampio e maestoso cortile del palazzo di Urbino. All'interno del palazzo è possibile ammirare la camera del conte Antonio II detta “Camera Greca”. La stanza è affrescata con episodi di storia e mitologia Greca, mentre gli stucchi sono opera della scuola del Brandani. Nelle sale del palazzo hanno sede oggi il Museo civico Brancaleoni e l'Esposizione permanente di abiti e gioielli.

Fornace, di età romana.

Queste strutture antiche sono state ritrovate durante i lavori di restauro di una casa nel centro storico del paese. La fornace presenta due o forse tre camere di cottura distinte ed un complesso ed interessante sistema per il convogliamento dell'aria calda. Sono conservati gli archi in laterizio che sostenevano il piano di cottura e le due bocche di alimentazione, che si aprono in un muro a conci di pietra.

Chiesa di San Pietro,

è situata nel borgo medievale ai piedi del castello e risale al 1348. All'interno della chiesa spicca una pala d'altare raffigurante San Pietro ed attribuita aGiorgio Picchi.

Chiesa di Sant Antonio,

si trova ai piedi del borgo.

Chiesa di Santo Stefano,

è di stile barocco. La più importante opera all'interno è la pala "Riposo della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto" di Federico Barocci e una serie di statue di profeti e personaggi biblici.

Santa Maria in Val d'Abisso,

è il più antico edificio di culto del territorio piobbichese e risale almeno al XI secolo. Il santuario sorge proprio ai piedi del monte Nerone, ove secondo la tradizione sarebbe stata rinvenuta l'immagine della Madonna conservata al suo interno. L'impianto attuale, riferibile al XV e XVI secolo, ospita una pala  e tele di scuola barocca, oltre ad affreschi di scuola umbro-marchigiana. L'interno è a navata unica in stile romanico con il soffitto a capriate. Nell'abside a costoni si ammira un crocifisso di maiolica, a sinistra dell'altare maggiore è collocato un affresco cinquecentesco raffigurante la Vergine con il Bambino.

Eremo di Morimondo.

Immerso nel verde incontaminato, sono ancora visibili i ruderi dell'antico edificio. La sua esistenza è già attestata all'inizio del secolo XIII e sede di una cumunità ascetica che praticava la regola di San Pier Damiani. L'edificio sacro fu scelto come luogo di sepoltura da molti Brancaleoni, sorgeva a ridosso del torrente, ancor oggi detto Fosso dell'Eremo; decadde a partire dal secolo XVII e fu sconsacrato all'inizio del XIX secolo.